Sinopse
La concezione che solitamente gli occidentali hanno di uno yogi è quella di un uomo magro, mal nutrito, fiacco estenuato, che pensa pochissimo al cibo, che si sforza di restare il più a lungo possibile digiuno, che considera l'alimentazione una questione troppo materiale e troppo lontana dalla spiritualità alla quale tende. E' una concezione questa, tanto comune quanto sbagliata. Un vero yogi considera la nutrizione come il primo dovere verso il proprio corpo, ha cura di mantenerlo sempre debitamente nutrito e badando che la provvista di cibo nuovo e fresco sia almeno uguale alla materia eliminata e distrutta. In pratica la filosofia yoga, e lo Yoga in particolare, ci insegna che l'uomo non deve vivere per mangiare, ma mangiare per vivere.
Nella scelta dell'alimentazione gli orientali non seguono una regola precisa, ma evitano di mangiare soprattutto carne di maiale e di vitello, cibi troppo cotti e troppo grassi o cucinati troppo elaboratamente. Anche la dietetica moderna tiene conto degli insegnamenti orientali e consiglia di attenersi ad un regime pressocché vegetariano, proprio per dare un'impronta più razionale al tipo di alimentazione occidentale che è caotica e piena di incoerenze.
L'importanza che l'acqua riveste nella filosofia Yoga è argomento di un libro già uscito in questa collana, “la cura dell'acqua” e ad essa rimandiamo il lettore. Qui vogliamo solo ricordare che nel pensiero indiano l'uso dell'acqua è considerato una dei principali fattori della salute. Ciò è dovuto anche al fatto che, essendo l'India un paese tropicale, è chiaro che per norma igienica fosse consigliabile un'abbondante uso delle abluzioni e del bagno in acqua corrente, allo stesso modo delle motivazioni di base, ugualmente di tipo igienico, che vietano ai maomettani di cibarsi d carni suine.