I Contratti Swap

  • Autor: Degregori & Partners
  • Editora: Edizioni R.E.I.
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Sinopse

Lo swap appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio a termine di flussi di cassa tra due controparti, calcolati con modalità stabilite alla stipulazione del contratto. Questo sistema può permettere di annullare il rischio connesso, ad esempio, alle fluttuazioni dei tassi di interesse o di cambio. I pagamenti possono essere espressi nella stessa valuta o in valute differenti e il loro ammontare è determinato in relazione a un sottostante.

Va annoverato come uno dei più moderni strumenti di copertura dei rischi utilizzato prevalentemente dalle banche, dalle imprese e dagli enti pubblici.

Lo strumento dello swap (in particolare il moderno CDS, Credit Default Swap, un derivato utilizzato per gestire la probabilità di default) fu inventato nel 1994 dal finanziere Blythe Masters, della banca JP Morgan (soprannominata la donna che ha inventato le armi finanziarie di distruzione di massa) e si presenta come un contratto nominato (ma atipico in quanto privo di disciplina legislativa), a termine, consensuale, oneroso e aleatorio. Gli swap sono quindi contratti OTC (over the counter) e, di conseguenza non sono negoziati su mercati regolamentati.

Lo swap è uno strumento molto simile al forward rate agreement, con la differenza che il contratto non prevede un unico scambio, bensì una serie di pagamenti futuri.

In generale lo swap è uno scambio su tassi di interesse che possono essere attivi o passivi; lo swap dunque può essere anche uno scambio di crediti, ad esempio tra banche, equivalente allo sconto di cambiali avendo in cambio non denaro contante, ma un altro credito da incassare. Il sottostante può essere di vario tipo e influenza notevolmente le caratteristiche del contratto che può assumere, nella prassi, svariate forme.