Sinopse
Questa raccolta di poesie risale al 1903 e il suo titolo non è casuale: i Canti sono infatti un riferimento esplicito agli omonimi canti leopardiani, suggerendo l'ambizione di Pascoli a raggiungere una lirica più elevata. Dedicata alla casa che aveva acquistato a Castelvecchio, in Toscana, nella quale aveva vissuto anni felici nell'idea di essere riuscito a ricostruire il nido familiare che era stato distrutto, è anche un'apologia della vita di campagna. La poetica di Pascoli è qui ricca di riferimenti autobiografici, proponendo una continuazione suggestiva della poetica del fanciullino. Utilizzando spesso termini dialettali tipici della Garfagnana, questa raccolta è anche un brillante esempio di fonosimbolismo, cioè la proprietà che i suoni della nostra lingua hanno nel simboleggiare foneticamente il significato che acquisiscono all'interno del testo. Uno dei massimi poeti nella storia della nostra letteratura, al massimo della sua ispirazione. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.